L’ozono, grazie alle sue caratteristiche ossidanti, si rivela efficace come gas nella sanificazione degli ambienti e come miscela di ossigeno – ozono per il trattamento di numerose condizioni patologiche. Ma è possibile auspicare un utilizzo dell’ozono contro il nuovo SarsCoV2 responsabile della patologia covid19?
Prima di comprendere questo dobbiamo chiarire la natura del virus SarsCoV2. Questo virus è un coronavirus il cui genoma presenta un’elevata compatibilità con quello del precedente virus SarsCoV che provocò l’epidemia di Sars nel 2013. SarsCoV e SarsCoV2 sono responsabili di affezioni del tratto respiratorio inferiore e superiore, ma la loro pericolosità sta nella capacità di arrivare ai polmoni e causare una sindrome da stress respiratorio acuto (Severe Acute Respiratory Syndrome).
Dal punto di vista strutturale i coronavirus sono virus a RNA, e sono avvolti da un capside (chiamato envelope) sul quale sono situate diverse proteine di membrana che servono al virus ad ancorarsi alla cellula bersaglio, penetrare in essa e riprodursi. Abbiamo precedentemente detto che l’ozono gassoso distrugge proprio queste proteine, impedendo il legame del virus con la cellula ospite e inattivandolo.
In particolare dopo uno studio (Roy et al. 1981) mostra come dopo soli 30 secondi di esposizione all’ozono, il 99% dei virus è stato inattivato (concentrazione residua di ozono di 0,21 mg/litro a pH 7,2 per 30 s) mediante danno alle proteine dell’involucro.
Questo meccanismo vale anche per i coronavirus responsabili della SARS, e si è visto che l’inattivazione virale avviene sia a livello ambientale (sanificando l’ambiente con ozono gassoso) sia a livello cellulare (utilizzando miscele di ossigeno – ozono terapia per trattare i pazienti).
Uno studio pubblicato sulla rivista “Journal of natural science, biology, and medicine” (Elvis et al. 2011) illustra i benefici dell’ozono sotto diverse forme (ozono gassoso, acqua ozonizzata, ossigeno ozono terapia) su diverse tipologie di virus e patologie. Sono stati fatti diversi studi sull’utilizzo dell’ozono sul primo virus SARS (e sono in corso studi anche sul nuovo coronavirus). Dati sperimentali (Kennet) mostrano che l’ozono è efficace nel ridurre i batteri presenti nell’aria della stanza non occupata. Oltre il 90% dei batteri presenti nell’aria potrebbe essere ridotto dopo l’ozonizzazione. Poiché i virus sono generalmente più sensibili all’ozono rispetto ai batteri, si potrebbe supporre che tutti i virus vengano uccisi se viene rimossa una grande percentuale di batteri presenti nell’aria. L’ozono è un gas che ha una buona capacità di penetrazione e un potente potere ossidante, quindi la sua efficienza di disinfezione è superiore alle radiazioni UV e al filtro HEPA. Poiché la disinfezione con ozono viene condotta solo in una stanza non occupata e tutto l’ozono residuo verrà decomposto dopo il trattamento, la tossicità dell’ozono per l’uomo non è quindi un problema.
Dati i vantaggi di un forte potere ossidante, buona capacità di penetrazione e assenza di residui nocivi dopo il trattamento, utilizzare l’ozono nella disinfezione di ambienti contaminati da SARS potrebbe essere un buon metodo per sanificare in modo sicuro questi ambienti (Sunnen 2013).
Per quanto riguarda l’utilizzo dell’ossigeno – ozono terapia in pazienti affetti da covid19 è stato pubblicato nel 2020 uno studio dall’Università di Pavia (Ricevuti et al. 2020) in cui si è visto che nei pazienti sottoposti a ossigeno – ozono terapia si aveva un miglioramento dell’infiammazione. Ricordiamo però che l’ossigeno –
ozono terapia è un atto ESCLUSIVAMENTE medico.
References
Elvis, A. M., & Ekta, J. S. (2011). Ozone therapy: A clinical review. Journal of natural science, biology, and
medicine, 2(1), 66–70.
Kenneth K. K. LAM. Ozone Disinfection of SARS-Contaiminated Areas.
Ricevuti et al. Oxygen-ozone immunoceutical therapy in COVID-19 outbreak: facts and figures. Ozone
Therapy 2020; volume 5:9014
Roy et al. Mechanism of enteroviral inactivation by ozone. Appl Environ Microbiol. 1981 Mar; 41(3):
718–723.
Sunnen G. MERS, SARS, and emerging Coronaviruses: theoretical considerations and a proposal for critical
care parenteral oxygen/ozone therapy. May 2013
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