Sanificazione disinfezione differenze
Attualmente si sente molto parlare di termini quali sanificazione, disinfezione, sterilizzazione, igienizzazione detersione e disinfestazione.
Spesso però i termini generano confusione, a volte vengono erroneamente equiparati e non sempre passa il messaggio di quale di queste pratiche è efficace per ciò che occorre alla singola persona o alla singola attività commerciale. Oggi proveremo a fare chiarezza andando a spiegare uno per uno i termini. Le seguenti procedure sono regolamentate dalla L. n. 82 del 25/01/1994 e dal D.M. n. 274 del 07/07/1994:
Sanificazione disinfezione differenze
Detersione: sinonimo di semplice pulizia, rappresenta il livello più basso di pulizia degli ambienti e delle superfici. Si esegue utilizzando comuni prodotti per la pulizia delle superfici quali i detersivi. La detersione toglie dalle superfici lo sporco superficiale, grossolano e visibile.
L’igienizzazione: è una procedura che prevede l’utilizzo di prodotti che eliminano batteri e sostanze nocive dalle superfici, rendendole di fatto igieniche.
La disinfezione è una procedura che si esplica mediante sostanze definite disinfettanti. I disinfettanti sono sostanze autorizzate dal ministero della salute (riportano difatti la scritta Presidio Medico Chirurgico) e il loro scopo è eliminare o inattivare il 99% dei microrganismi (batteri, virus, spore, muffe, lieviti) presenti su determinate superfici. La disinfezione può avvenire mediante mezzi chimico – fisici (quali raggi UV, pastorizzazione, ebollizione, radiazioni ionizzanti e così via), o agenti disinfettanti (quali alcol, ozono, cloro, detergenti anionici e cationici e così via). La disinfezione per essere efficace necessita di una detersione accurata prima di procedere, al fine di garantire una migliore penetrazione dei prodotti utilizzati.
Sanificazione: così come indicato dalla L. n. 82 del 25/01/1994 e dal D.M. n. 274 del 07/07/1994 è quel “complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante controllo e miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione”. Si attua utilizzando prodotti chimici (come il cloro o l’ipoclorito di sodio, la comune candeggina), radiazioni ultraviolette o gas ozono e l’obiettivo è quello di rimuovere non solo il 99% dei batteri ma anche spore, virus, lieviti e muffe. Viene utilizzata moltissimo nell’ambito dell’industria alimentare, sia per gli alimenti che per le apparecchiature di produzione, ma ultimamente, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, il suo utilizzo è utile anche per sanificare ambienti domestici e lavorativi.
Sterilizzazione: è una procedura che elimina il 100% dei microrganismi patogeni. Si utilizza prevalentemente per le attrezzature medico – chirurgiche e solitamente si esegue mediante autoclave, fiamme, calore secco, calore umido, vapore saturo sotto pressione, microonde, radiazioni UV e radiazioni ionizzanti (quali radiazioni gamma e beta). La sterilizzazione per essere definita tale deve garantire una probabilità di trovare un microrganismo sulla superficie o nell’ambiente trattato inferiore ad una su un milione.
Disinfestazione: è quel processo che, mediante l’utilizzo di sostanze specifiche, serve ad eliminare piccoli animali (per lo più artropodi e roditori) potenzialmente veicoli o vettori di patologie per l’uomo. Ne sono un esempio la deblattizzazione (volta all’eliminazione degli scarafaggi) e la derattizzazione (volta all’eliminazione dei topi).
Dott.ssa Margherita Mazzola
Consulente Scientifico
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