Si sente spesso parlare dei benefici dell’acqua e della corretta idratazione a livello fisico. Ma pochi sanno che anche il nostro cervello ottiene dei benefici quando ci idratiamo correttamente.
Il cervello infatti è costituito da acqua per l’85% e anche il liquido cefalorachidiano che scorre all’interno del sistema nervoso centrale è costituito prevalentemente da acqua. Le variazioni nell’idratazione, in termini di riduzione dell’introito di acqua, possono quindi alterare lo stato del nostro cervello ed in particolare quando il nostro organismo è disidratato è possibile che si verifichino i seguenti problemi:
- Alterazioni del ritmo circadiano, in particolare alterazione del ritmo sonno – veglia. Secondo alcuni studi ci sarebbe una relazione tra ore di sonno e idratazione corporea. I soggetti che dormono meno infatti, a causa di una riduzione del rilascio della vasopressina, ormone che regola il bilancio idrico corporeo, hanno un maggiore rischio di disidratazione e pertanto dovrebbero bere più acqua durante la giornata.
- Riduzione della libido. È stato visto che uno stress idrico legato ad una non corretta assunzione di acqua, ridurrebbe la libido nelle donne, causando stress mentale, secchezza vaginale e riduzione della lubrificazione. Inoltre con i rapporti sessuali si perdono liquidi attraverso la sudorazione e pertanto se il corpo si trova già in uno stato di deficit idrico può rispondere con un calo della libido.
- Riduzione della memoria a breve termine. Si è visto che una disidratazione del 2% porta ad una marcata riduzione delle capacità mnemoniche in soggetti sani.
- Aumento di stress ed ansia. La disidratazione aumenta anche i livelli di stress e, di conseguenza, i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress prodotto dalle ghiandole surrenali. Le ghiandole surrenali producono anche l’aldosterone, che svolge un ruolo importante nella regolazione dei fluidi nel corpo. Quando le ghiandole surrenali sono sovraccariche a causa dell’eccessiva produzione di cortisolo si assiste ad una diminuzione nella produzione di aldosterone e ad un aumento della disidratazione. Disidratazione e stress quindi si autoalimentano.
- Insorgenza di depressione. Una disidratazione del 2% potrebbe essere concausa nell’insorgenza di depressione. Questo potrebbe essere legato al fatto che il triptofano, aminoacido precursore della serotonina (il neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore), risulta essere diminuito in assenza di acqua. Oltre al triptofano, la disidratazione influenza negativamente anche il livello di altri aminoacidi nel corpo, il che provoca un umore depresso, ansioso e irritabile.
Dott.ssa Margherita Mazzola
Biologa
FONTI
- Mark A. Michaels and Patricia Johnson. Partners in Passion: A Guide to Great Sex. 2014
- Asher Y Rosinger Anne-Marie Chang Orfeu M Buxton Junjuan Li Shouling Wu Xiang Gao. Short sleep duration is associated with inadequate hydration: cross-cultural evidence from US and Chinese adults. Sleep, Volume 42, Issue 2, 1 February 2019
- Ana Adan. Cognitive Performance and Dehydration. Journal of the American College of Nutrition, Vol. 31, No. 2, 71–78 (2012).
- Oka, Y., Ye, M., & Zuker, C. S. (2015). Thirst driving and suppressing signals encoded by distinct neural populations in the brain. Nature, 520(7547), 349-52.
Lascia un commento